lunedì 15 marzo 2010

Le porcherie dell'uomo e le meraviglie della natura

Phnom
-->Penh è una brutta città. Ci siamo fermati solo un pomeriggio e una notte sulla strada verso il sud della Cambogia. Tappa obbligata per spezzare il lungo viaggio e per visitare il museo Tuol Sleng.
Conoscete
-->la storia: questa era una scuola superiore che fu trasformata in un centro di detenzione e tortura noto come S21 dai khmer rossi di Pol Pot. Fa impressione.


Fa
-->impressione trovare le lavagne ancora appese nelle aule trasformate in celle. Fa impressione la quantità di sangue sui pavimenti. Fa impressione entrare nelle celle di mattoni e legno ricavate nelle classi e guardare fuori dalle finestre, vedere un giardino tranquillo attraverso il filo spinato. Fa impressione avere addosso gli sguardi dei detenuti che ti fissano dalle centinaia di foto scattate dai loro aguzzini prima e dopo le torture. Fanno impressione le storie raccontate su questi muri, scritte o fotografate. Fa impressione la pagina di giornale che annuncia l'entrata dei khmer rossi a Phnom Penh datata 17 aprile 1975 e pensare che sono nata quattro giorni dopo. Fa impressione quello che le persone sanno fare ad altre persone.
Di tutte le creature, solo l'uomo è capace di porcherie così tremende.
Ma
-->la cosa peggiore non è nemmeno questa. Non si tratta di capitoli sui libri di scuola, non sono periodi bui della storia come amiamo chiamarli, non sono opere di una manciata di pazzi isolati. La cosa peggiore è che tutto questo sta accadendo ancora oggi. In un sacco di stati africani, nei paesi centro asiatici, in Birmania... è che non importa a nessuno. Oggi mi trovo in un Paese che ha bisogno di appendere manifesti alla frontiera con la scritta “Rispettate i nostri bambini”, questo non fa impressione?
Non
-->importa quanti musei, documentari, libri, “giorni della memoria” sventoliamo per sentirci meno cattivi quando pensiamo all'olocausto, ai gulag, alle dittature in Africa, in Sud America, negli Stan, al Kosovo, alla Guerra del Golfo, alle Torri Gemelle, al Vietnam, alla Corea, alle stragi di mafia e tutti gli altri incubi che abbiamo realizzato.
Non
-->era il medioevo, non era un secolo fa, non era nemmeno dieci anni fa. È ancora così, oggi.
Questo mi fa davvero impressione.
...and if you kill a man you're a murderer, kill many and you're a conqueror, kill them all oh you're a God! (Megadeth)

Appena
-->si esce da Phnom Penh, l'aria cambia. Guardiamo dai finestrini dell'autobus per Koh Kong un paesaggio che diventa sempre più verde. Torniamo in una dimensione più serena, perchè meno contaminata dall'uomo. Arriviamo stanchi in questo villaggio fluviale al confine con la Thailandia. -->Il nostro alloggio è un po' fuori dal paese, dove le strade sono di terra rossa e bambini continuano a sorriderci gridando hello! ogni volta che passiamo, a piedi o in tuktuk. Abbiamo subito fatto un'escursione due ore dopo il nostro arrivo. A 15 minuti da qui c'è una foresta di mangrovie, una delle poche ancora intatte al mondo che si può visitare a piedi su passerelle di legno e in barca attraverso i canali che si diramano dal fiume fino al mare. Ci siamo andati nell'ora migliore, verso il tramonto. Eravamo gli unici visitatori tra questi alberi meravigliosi, su questo fiume tranquillo a goderci questo primo tramonto nella Cambogia del sud. Ecco le foto.
La natura non ci delude mai.

3 commenti:

  1. Capisco, Simona, la tua rabbia davanti al Male, davanti alla banalità del male, come dice Anna Arend. Ma non concordo con te quando dici che non servono a niente le riflessioni e/o le commemorazioni e che sono solo ipocrisia. Credo che lo sia solo in parte perché finché questi momenti di presa di coscienza ci sono, c'è un filo di speranza, di resistenza. Rimangono comunque un momento di condivisione tra persone che si sentono come te davanti all'orrore...Io credo, nei piccoli gesti, qualunque siano , basta che siano autentici.
    bacioni caroline

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  2. Citando i megadeth mi fai venire alla mente l'intero album Youthanasia , un capolavoro. Mi viene in mente che tutti i giorni sono sopratutto i bambini a pagare le perversioni degli adulti e mi viene pure in mente che decine di miei connazionali sono malati e, pur leggendo quel cartello nelle frontiere di vari paesi, arrivano per i loro porci comodi.
    Vi seguo sempre con interesse perché ritrovo in voi quello spirito che dovrebbe avere ogni vero viaggiatore che, diversamente dal turista medio, ha critica e cultura tali da "vivere" un paese, non limitandosi a visitarlo.

    Ciao Ragazzi!!!


    Panno

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  3. Io i Megadeth non li conosco molto bene,lo sai che sono un po' una bestia(!),ma ti ringrazio per quello che hai scritto nonostante credo di essere ancora alle prime armi come viaggiatore!
    saluta Franchina e gli altri del rugby(digli a SASA di fare un post!)

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